15/02/2024 – Friuli Venezia Giulia (Italia)
Il lancio del pilotaggio regionale del toolkit del Consiglio d’Europa sull’Istruzione in tempi di emergenze e crisi è iniziato in Friuli-Venezia Giulia con un incontro online senza precedenti tenutosi il 15 febbraio 2024. Le autorità regionali del Friuli Venezia Giulia hanno interagito con i leader educativi di Cividale del Friuli e Tolmezzo, segnando un passo significativo verso il rafforzamento della resilienza e della preparazione negli ambienti educativi. Questo incontro pionieristico, facilitato sotto l’egida del Consiglio d’Europa, ha messo in mostra la dedizione della regione nell’implementare il toolkit EDURES e nell’allinearsi con le strategie globali di gestione delle crisi educative.
Una Iniziativa Rivoluzionaria
L’assemblea virtuale è servita come piattaforma per la Sig.ra Patrizia Pavatti, Direttrice del Servizio Istruzione, Orientamento e Diritto allo Studio, Direzione Centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia e il Dott. Daniele Del Bianco, Direttore dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Gorizia (ISIG) per diffondere i risultati e gli approfondimenti di un recente incontro a Parigi con il Consiglio d’Europa. È stato un momento opportuno per chiarire i valori incorporati nel toolkit EDURES, oltre a tracciare il percorso per le fasi future di questa collaborazione.
La risposta dei dirigenti scolastici è stata estremamente positiva, con un riconoscimento unanime dell’importanza fondamentale della resilienza e della preparazione all’interno del sistema educativo. Nonostante la moltitudine di responsabilità già gravanti sulle scuole, il consenso ha sottolineato una comune trascuratezza di tali questioni critiche. Il risultato dell’assemblea è stato un’affermazione collettiva, con tutti i dirigenti scolastici che si sono impegnati a unirsi alla partnership, integrandosi ufficialmente nel quadro del progetto.
Una Visione Condivisa dal Consiglio d’Europa
La preparazione dell’incontro da parte del Consiglio d’Europa ha evidenziato diversi punti focali, tra cui l’identificazione delle lacune legislative nell’istruzione durante le crisi, la definizione degli stakeholder fondamentali per la risposta alle crisi educative e strategie innovative per sostenere l’istruzione durante i tempi tumultuosi.
Programmi Pilota: Un Passo Cruciale Avanti
La discussione sui programmi pilota ha sottolineato la diversità nelle dimensioni geografiche, amministrative e governative, enfatizzando la necessità di queste iniziative per perfezionare l’approccio EDURES. Questi piloti sono fondamentali per adattare l’applicazione del toolkit a vari contesti, migliorandone così l’efficacia e la rilevanza.
Scuole: Oltre i Rifugi verso Entità Resilienti
Il discorso si è anche avventurato nel ruolo in evoluzione delle scuole, non solo come rifugi durante le crisi ma come entità proattive la cui resilienza è imperativa. Questo cambiamento di paradigma evidenzia la necessità che le scuole siano partecipanti integrali nella gestione delle crisi, garantendo così la continuità e la stabilità dell’istruzione.
Approfondimenti dalla Regione
Gli approfondimenti condivisi dai rappresentanti regionali hanno messo in luce gli aspetti critici della gestione delle crisi, enfatizzando il ruolo indispensabile della protezione civile nella regione. Le discussioni hanno abbracciato un approccio comprensivo alla gestione delle crisi, dalle risposte immediate alle strategie a lungo termine, dall’adesione alle linee guida dell’UNESCO all’importanza della resilienza nel settore educativo.
Conclusione
Il primo incontro online tra le autorità regionali e i dirigenti scolastici della regione Friuli Venezia Giulia segna una pietra miliare significativa nello sforzo collettivo per migliorare la resilienza e la preparazione nell’istruzione. Abbracciando il toolkit EDURES e promuovendo una partnership collaborativa, la regione stabilisce un precedente nella gestione delle crisi educative, allineandosi con gli standard globali e rispondendo in modo proattivo alle sfide di oggi e di domani.
Fonte: Consiglio d’Europa